3 Dicembre 2011
LA PAC AGLI AGRICOLTORI VERI

 
Oltre 200 agricoltori hanno partecipato al convegno “La nuova Politica agricola comune” promosso da Coldiretti Ravenna al Salone Estense della Rocca Comunale di Lugo venerdì 2 dicembre. La riforma della Politica agricola comune (Pac) deve rappresentare l’occasione per una forte legittimazione della spesa verso l’agricoltura e contribuire a risolvere problemi strutturali, scarso rientro reddituale per i produttori, volatilità dei prezzi e ridotto potere negoziale, problemi purtroppo ormai radicati e presenti lungo tutte le filiere. Questo l’appello lanciato da Coldiretti durante l’incontro pubblico che ha visto intervenire, in una sorta di analisi incrociata delle proposte avanzate dalla Commissione Europea per la nuova Pac, il direttore Coldiretti Ravenna Antonio Sangiorgi, Pietro Sandali, capo Area Azione Economica Coldiretti, Massimiliano Pederzoli, presidente Coldiretti Ravenna.

Dopo i saluti del Sindaco Raffaele Cortesi e del Presidente della Provincia Claudio Casadio, il direttore di Coldiretti Sangiorgi, già in apertura dei lavori ha stilato la pagella, dando i voti alla proposta di riforma recentemente presentata dalla Commissione Europea.

Prima Sangiorgi poi il Dr. Sandali, rifacendosi alle valutazioni espresse dal presidente Coldiretti Sergio Marini al termine del recente summit tenutosi a Roma con il Commissario Europeo all’agricoltura Dacian Ciolos, hanno ribadito le forti critiche all’attuale impostazione della Riforma. “Invece di definire gli agricoltori attivi in base a quello che effettivamente fanno, il testo varato dalla Commissione li definisce solo in base alla quantità di aiuti che ricevono, premiando così le rendite e le dimensioni e non certo il lavoro e gli investimenti”.

Approfondita e dettagliata è stata la relazione di Pietro Sandali, che ha passato in rassegna tutti i principali aspetti di una Riforma che penalizza fortemente l’agricoltura italiana. Basti dire che per il periodo 2014-2020 si prevedono tagli per 1,4 miliardi”. In particolare è stato ribadito da Sandali che le risorse non possono essere distribuite solo in base agli ettari, che un greening troppo pesante è pericoloso, che le misure previste per fronteggiare le crisi di mercato sono troppo deboli, che l’impatto burocratico della riforma così come formulata è insostenibile. In poche parole una vera e propria bocciatura alla quale si dovrà rimediare con un negoziato, nei prossimi mesi, tutto in salita nell’intento di correggere e migliorare le proposte della Commissione Europea.

 
“La proposta della Commissione - ha poi aggiunto Pederzoli - individuano la figura dell’agricoltore attivo al quale destinare le risorse della Politica agricola comune (Pac), in base ai finanziamenti che già prende e non per quello che fa e per come lo fa e ciò oltre ad essere iniquo è inaccettabile per i cittadini”. Per Coldiretti e per l’intera filiera agricola italiana l’agricoltore attivo non può, invece, che essere quello professionale, cioè quello che lavora e vive di agricoltura. Per questo occorre lasciare gli stati membri liberi di adottare una definizione adeguata. 

Il convegno si è chiuso con gli interventi degli imprenditori agricoli, che hanno sottolineato la loro preoccupazione di fronte all’attuale testo della riforma, affidando a Coldiretti, il non facile compito di agire perché si apportino alla proposta tutte le modifiche necessarie atte a tutelare un’agricoltura che, come quella italiana, dà risposte in termini di competitività, occupazione, sicurezza alimentare, eccellenza, dando il giusto riconoscimento a “chi l’agricoltura la fa sul serio e ci vive”.

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