Coltivare l’orto, una tradizione che in Romagna ci si tramanda di generazione in generazione. Una tradizione, anzi, un vero e proprio rituale, che da necessità negli anni è divenuto piacere per un numero sempre più elevato di famiglie.
Con l’arrivo della primavera, infatti, si stima che quasi quattro cittadini ravennati su dieci usciranno all'aperto in orti, giardini e terrazzi ed inizieranno a zappare per impegnarsi oltre che nella tradizionale cura dei vasi di fiori nella coltivazione fai da te di prodotti genuini da raccogliere all'occorrenza e da consumare in tavola.
L’interesse per l’orto fai-da-te, secondo l’ultimo rapporto sul tempo libero redatto dall’Istat, risulta infatti in rapido aumento con il 37 per cento dei cittadini che si dedicano al giardinaggio e alla cura dell'orto.
E proprio l’orto, inteso come hobby e piacere, è stato al centro dell’appuntamento organizzato da Coldiretti Ravenna a Castel Bolognese.
Il 21 marzo – primo giorno di primavera – Coldiretti ha presentato pubblicamente al Teatrino del Vecchio Mercato di Castel Bolognese il volume “L’orto, da necessità a piacere – storia degli orti di Castel Bolognese”, opera curata da Paolo Grandi, promossa dal Comitato Orti comunale e dalla locale sezione Coldiretti con la collaborazione dell’Amministrazione.
“Il volume – ha illustrato il curatore Paolo Grandi - oltre a recuperare la storia e il significato di un’attività economica, sociale e culturale così tradizionale e radicata, ripercorre passo dopo passo la storia degli orti e degli ortolani di Castel Bolognese, tracciando quindi anche un quadro chiaro e completo delle abitudini alimentari della gente di Romagna”. A ripercorrere poi anche le tradizioni e usanze popolari legate alla coltivazione della terra – dall'influenza della luna e degli astri alle leggende e consuetudini sociali relative all'orto - ci ha pensato Beppe Sangiorgi, noto giornalista nonché storico delle tradizioni.
“In un mondo invaso da una pluralità di alimenti senza troppe garanzie di genuinità – ha spiegato a fine serata il presidente Coldiretti Ravenna Massimiliano Pederzoli - è infatti sempre più importante e doveroso rifarsi al passato per capire e far capire che la stagionalità delle produzioni e il localismo sono da sempre sinonimo di freschezza e qualità”.
Alla presentazione del libro sono poi intervenuti anche Gian Paolo Bertoni, presidente Coldiretti Castel Bolognese, Daniele Bambi, sindaco di Castel Bolognese e Domenico Graziani, presidente Comitato Orti Castel Bolognese.
21 Marzo 2011
Con la primavera i ravennati riscoprono l’orto






