Da oggi si spara, seppure con molte limitazioni. E gli agricoltori della Provincia di Ravenna sono fortemente insoddisfatti dell’attuale gestione: regolamenti troppo farraginosi e burocratici che non aiutano un esercizio efficace, elenco delle specie cacciabili che non prende in nulla (basti pensare agli storni ancora considerati una specie semi-protetta), danni alle produzioni agricole che il più delle volte rimangono in carico a chi li ha subiti cioè i contadini.
“L’attuale sistema che regola la caccia – è il commento di Massimiliano Pederzoli, Presidente di Coldiretti Ravenna - è molto carente ed andrebbe profondamente rifondato. Non è possibile continuare con agricoltori che subiscono e si rimangono i danni, cacciatori che non sono messi in condizione di contenere efficacemente la selvaggina presente sul territorio”.
Coldiretti, oltre ad avere ripetutamente manifestato la propria insoddisfazione per come è gestito il carrozzone della caccia, ha qualcosa da dire anche in merito alle recenti delibere prese da alcuni ATC dove si è “deciso” di imporre delle franchigie sui danni.
“Decisioni – taglia corto Pederzoli in riferimento alle delibere sulle franchigie – che riteniamo non siano giuste e non aiutino una convivenza costruttiva tra agricoltori e cacciatori”.
27 Agosto 2013
Apre la stagione venatoria: insoddisfazione degli agricoltori