Finalmente anche nell’Unione Europa si comincia a cambiare verso nella trasparenza dell’informazione ai consumatori dopo i ripetuti scandali favoriti dal fatto che oltre la metà della spesa dei cittadini europei è anonima. E’ quanto afferma Coldiretti nel commentare positivamente la Risoluzione non legislativa sull’indicazione del paese di origine in etichetta per la carne contenuta nei prodotti alimentari trasformati, adottata dal Parlamento Europeo in seduta plenaria con 460 voti favorevoli, 204 contrari e 33 astensioni Con questo provvedimento, il Parlamento Europeo esorta l’Esecutivo dell’UE a far seguire alla sua Relazione proposte legislative che rendano obbligatoria l’indicazione dell’origine delle carni presenti negli alimenti trasformati onde assicurare maggiore trasparenza lungo la filiera alimentare ed informare meglio i consumatori europei. Come è avvenuto per l’obbligo di indicare in etichetta l’origine della carne bovina fresca sotto la pressione della mucca pazza, anche in questo caso è stato uno scandalo a favorire l’accelerazione, quello del ritrovamento di carne di cavallo spacciata come bovina in piatti pronti come lasagne, ravioli, tortellini, cannelloni, olive all’ascolana, polpette e ragu’, venduti anche attraverso marchi nazionali nell’aprile 2013. Per ciò che concerne le produzioni zootecniche, va ricordato poi che con il 1° aprile 2015 entrerà in vigore il nuovo regolamento comunitario in base al quale dovranno essere indicate in etichetta luogo di allevamento e di macellazione di carni suine e ovi-caprine, normativa che va ad aggiungersi all’obbligo di indicare l’origine della carne bovina dopo l’emergenza mucca pazza. Dal 2003 è attivo quello di indicare varietà, qualità e provenienza nell'ortofrutta fresca; dal primo gennaio 2004 c’è il codice di identificazione per le uova e, dal primo agosto 2004, è stato imposto di indicare in etichetta il Paese di origine in cui il miele è stato raccolto, mentre dal 1° luglio 2009 bisogna indicare l’origine delle olive impiegate nella produzione di olio di oliva. Eppure in UE l’etichetta resta ancora anonima oltre che per gli altri tipi di carne anche per salumi, succhi di frutta, pasta e formaggi. L’Italia, non va dimenticato, sotto il pressing di Coldiretti, è all’avanguardia in questo percorso, oltre a quanto sopra ricordato, dal 7 giugno 2005 impone l’obbligo di indicare la zona di mungitura o la stalla di provenienza per il latte fresco; dal 17 ottobre 2005 quello per il pollo Made in Italy per effetto dell'influenza aviaria; dal 1° gennaio 2008 l’obbligo di etichettatura di origine per la passata di pomodoro. In questo senso, Coldiretti ha accolto con grande favore anche la decisione del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina di avviare una consultazione pubblica on line per sostenere l’indicazione di origine negli alimenti e spingere a livello europeo per rendere le etichette più trasparenti. Una opportunità per accelerare un percorso dal quale dipende la sopravvivenza dell’agricoltura italiana.
LA META’ DELLA SPESA DEGLI ITALIANI E’ ANONIMA
Cibi con indicazione di provenienza
E quelli senza
Carne di pollo e derivati
Pasta
Carne bovina
Carne di maiale e salumi
Frutta e verdura fresche
Carne di coniglio
Uova
Carne trasformata
Frutta e verdura trasformata
Miele
Derivati del pomodoro diversi da passata
Passata di pomodoro
Formaggi
Latte fresco
Derivati dei cereali (pane, pasta)
Pesce
Carne di pecora e agnello
Extravergine di oliva
Latte a lunga conservazione
Concentrato di pomodoro e sughi pronti






