Ravenna, prima provincia in regione per superficie vitata, non può che brindare all’indomani del via libera del Parlamento alla legge sulla semplificazione del settore vitivinicolo, approvata a distanza di oltre due anni dall’avvio dei lavori parlamentari, atto fondamentale per tagliare quella burocrazia in eccesso che per i nostri produttori agricoli significa sperpero di tempo e denaro. Il nuovo Testo Unico, che metterà in condizione di esprimersi nel migliore dei modi il dinamismo e la professionalità dei vitivinicoltori di una delle province leader nella produzione, consente di abbattere del 50 per cento le ore-lavoro dedicate a quel surplus di pratiche e scartoffie che rallentavano l’attività in campagna. Il Testo Unico porta alla semplificazione di comunicazioni ed adempimenti a carico dei produttori, alla revisione del sistema di certificazione e controllo dei vini a denominazione di origine ed indicazione geografica con un contenimento dei costi, alla revisione del sistema sanzionatorio, alla introduzione di sistemi di tracciabilità anche peri i vini a IGT e norme per garantire trasparenza sulle importazioni dall’estero, misure - queste ultime - richieste a gran voce proprio da Coldiretti Ravenna.
Ma vediamo nel dettaglio quali sono le misure principali contenute nel provvedimento.
• Inserite innanzitutto due importanti semplificazioni: la prima, per le aziende con produzioni fino a 50hl, per quanto riguarda gli obblighi di tenuta dei registri di cantina cha amplia la portata del Decreto Legge “Campolibero”. La seconda interesserà tutti i produttori, rendendo più agevole l’avvio del processo di dematerializzazione dei registri di cantina, semplificando le modalità per usufruire di una tempistica più adeguata.
• Viene costituito lo strumento informatico unico, semplificato e coordinato nella gestione degli adempimenti.
• Il sistema di certificazione e controllo dei vini a Do/Ig viene modificato al fine di perseguire maggiore efficacia ed efficienza. Viene semplificato il sistema di analisi dei rischi con la riduzione dei campionamenti.
• È stata recepita anche la proposta fortemente voluta da Coldiretti di rendere pubblici sul sito internet dell’Agenzia delle dogane i dati sulle importazioni di vino e dei prodotti vitivinicoli, specificando tipologie di prodotto, imprese e quantità.
• Il testo mantiene poi la formulazione di vitigno autoctono italiano individuando una definizione e il legame con le produzioni a Do/Ig. E’ particolarmente importante anche per sostenere la battaglia che l’Italia sta portando avanti a Bruxelles per la tutela delle varietà di uva da vino che fanno parte del nome delle nostre denominazioni di origine.
• Si chiarisce che per i vini a DO o IG, etichettati con due o più varietà, le varietà possono essere menzionate solo se presenti in percentuale non inferiore al 15%. La previsione costituisce una importante regola per la corretta informazione dei consumatori, per non fare utilizzare nomi di vitigni pregiati, particolarmente attrattivi, non effettivamente presenti in quantità adeguata (come si è verificato in questo ultimo periodo per Pinot Grigio e Vermentino).
• In tema di sanzioni, infine, sono state diffusamente recepite le proposte di Coldiretti per differenziare le multe in relazione alla reale gravità e pericolosità sociale delle violazioni anche operando sulle soglie di tolleranza.






