Il maltempo non dà tregua e in vista delle annunciate nevicate che, secondo previsioni, dovrebbero interessare anche la nostra provincia, gli agricoltori ravennati sono già pronti per scendere in strada con i propri trattori per affiancare i mezzi pubblici nelle operazioni di pulizia stradale e sgombero neve. Tuttavia, in questi giorni di allerta meteo, a preoccupare i produttori agricoli più che le nevicate (previste in quantità contenuta) è il freddo che potrebbe creare sofferenze soprattutto negli allevamenti, per il rischio di congelamento delle tubature dell’acqua per abbeverare gli animali, e nelle serre, dove le temperature rigide comporteranno un forte aumento dei costi del riscaldamento.
Mentre in provincia non si segnalano problemi per le piante da frutto che in questo momento si trovano in pausa vegetativa, il freddo e le abbondanti nevicate in alcune zone dell’Italia centro-meridionale hanno comportato problemi sul fronte degli ortaggi, le cui consegne sono quasi dimezzate a livello nazionale e in parte anche in Emilia-Romagna, visto che la maggior parte degli ortaggi in questa stagione proviene proprio dalle regioni più colpite dal maltempo. Alla luce di ciò Coldiretti Ravenna mette in guardia i consumatori perché con le consegne di ortaggi dal centro-sud crollate del 70% - sia perché bruciati in campo sia perché i mezzi non possono ancora circolare liberamente per rifornire adeguatamente i mercati lungo tutta la Penisola - i prezzi di alcuni ortaggi sono triplicati. Alcune referenze non sono più presenti nei banchi dei mercati all’ingrosso e in quelli al dettaglio, mentre per altre le disponibilità sono ridotte ai minimi termini, dai finocchi ai carciofi, dai cavoli alle zucchine con inevitabili rifessi sui prezzi. Secondo le rilevazioni del Centro Ortofrutticolo di Roma tra gli aumenti più pesanti rispetto alla stessa settimana dello scorso anno spiccano il +350% delle bietole, il +233% dei cipollotti, il +225% degli spinaci, il +170% della lattuga, il 157% delle zucche, il 150% dei cavoli.
Non bisogna dimenticare però che alcuni prodotti sono già stati raccolti da tempo, come mele, pere e kiwi, e non sono dunque giustificabili eventuali rincari mentre rialzi alla produzione dovuti all'aumento dei costi di riscaldamento delle serre o alla ridotta disponibilità di alcuni prodotti orticoli danneggiati dalle gelate non possono essere un alibi per speculazioni che danneggiano i produttori agricoli e i consumatori. Occorre vigilare - sottolinea Coldiretti Ravenna - che non vengano spacciati prodotti stranieri come nazionali per giustificare aumenti non dovuti e per fare acquisti di qualità al giusto prezzo. A tale proposito, Coldiretti consiglia di verificare l'origine nazionale per essere sicuri della stagionalità, di preferire le produzioni locali che non sono soggette a lunghi e difficili trasporti e di privilegiare gli acquisti diretti dagli agricoltori, sia in azienda che nei mercati contadini.
13 Gennaio 2017
Maltempo, Coldiretti mette in guardia i consumatori






