7 Settembre 2018
CONSUMI: BIOLOGICO IN ASCESA E COLDIRETTI PRESENTA I ‘SUPERFOOD’ AL SANA DI BOLOGNA

Con un aumento del 10,5% delle vendite al dettaglio nel 2018 gli alimenti biologici sono le vere star del carrello grazie ad una crescita della domanda ininterrotta da oltre un decennio. I dati sono stati presentati questa mattina in occasione dell’apertura del Salone internazionale del biologico e del naturale” (Sana) dove Coldiretti è presente al Padiglione 21 Stand C/1 fino a lunedì prossimo. In occasione dell’inaugurazione, alla presenza del Presidente nazionale Coldiretti Roberto Moncalvo, sono stati presentati anche i ‘superfood della nonna’. Sul podio dei prodotti bio che hanno fatto segnare il maggiore incremento delle vendite ci sono la carne con +34%, le uova con +19,2% e l’olio extravergine di oliva con +13,8%. La svolta salutistica degli italiani a tavola ha fatto crescere il fatturato del settore che ha superato i 5 miliardi di euro nell’ultimo anno, dei quali oltre 2 miliardi grazie alle esportazioni. L’Emilia Romagna, secondo i dati BioBank, è al primo posto in Italia per numero di aziende che fanno vendita diretta, mercati ed aziende e-commerce di prodotti biologici. I prodotti biologici in regione vengono venduti direttamente al pubblico da 402 aziende agricole, 49 mercati e 47 aziende di e-commerce. Un’ascesa, quella del bio, confermata anche dall’aumento delle imprese agricole che, secondo i dati della Regione erano 6.200 al 30 giugno 2018, con un aumento del 24% rispetto all’anno precedente. Nello stesso periodo ancora più consistente è risultato l’aumento della superficie coltivata a biologico, cresciuto del 30% per un totale di 152 mila ettari, pari al 15% di tutta la superficie agricola regionale. Proprio per questi numeri, l’Emilia-Romagna è tra le protagoniste del più grande accordo sul grano biologico mai realizzato al mondo per quantitativi e superfici coinvolte, siglato da Coldiretti, Consorzi agrari d’Italia, Fdai (Firmato dagli agricoltori italiani) e Gruppo Casillo che prevede la fornitura di 300 milioni di chili di grano duro biologico destinato alla pasta e 300 milioni di chili di grano tenero all’anno per la panificazione per una durata di tre anni, ma con la possibilità di una proroga per altri due, per un totale di 5 anni.

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