Martedì 15 luglio Coldiretti, insieme alle altre Organizzazioni Professionali Agricole della Provincia di Ravenna, e i Sindacati dei lavoratori agricoli, Flai-Cgil, Fai-Cisl, Uila-Uil, si sono incontrati presso il Servizio Provinciale Agricoltura e Alimentazione della Provincia di Ravenna per dare atto alla “clausola di salvaguardia dell’occupazione in caso di crisi di mercato per le produzioni ortofrutticole”, sottoscritta da tutte le componenti al momento del rinnovo del Contratto Provinciale degli operai agricoli.
“Di fronte a dati incontrovertibili che certificano un momento di difficoltà straordinario per la nostra produzione di pesche e nettarine, con prezzi pagati agli agricoltori che si attestano su livelli addirittura incompatibili con i costi di raccolta e che rispetto alla precedente campagna confermano una ulteriore riduzione del 40%, registriamo l’atteggiamento irresponsabile, qualunquista e cerchiobottista da parte dei Sindacati dei lavoratori, confermato dai comunicati da loro emessi in queste ore, attraverso cui gli stessi hanno voluto disattendere gli accordi siglati, mantenendo una posizione negativa dopo aver chiesto in maniera arbitraria una serie di condizioni e di vincoli che non erano mai stati discussi e presi in considerazione all’atto della firma dell’Accordo nel giugno 2013”. E' questo l’amaro comunicato emesso da Coldiretti dopo la rottura del tavolo convocato oggi in seconda seduta, nel rispetto della clausola di salvaguardia, nel corso della quale dovevano essere definite le modalità di riduzione della tariffa di raccolta di pesche e nettarine: “Siamo costernati rispetto all’atteggiamento assunto dalla triplice – afferma Coldiretti – di fronte ad una situazione di mercato che sta mettendo a dura prova il futuro imprenditoriale delle nostre aziende e che avrebbe bisogno di chiari, concreti segnali di unitarietà nell’affrontare i problemi”.
“Così - prosegue Coldiretti - si disattende quanto assieme definito poco più di un anno fa, dopo un lungo e tormentato percorso per realizzare il contratto attualmente in vigore, che poneva Ravenna all’avanguardia giuslavoristica per la tutela dei rapporti di lavoro”
Visto quanto affermato pubblicamente da Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil, Coldiretti - molto preoccupata dell’attuale situazione, ma consapevole che per uscirne non potrà certo contare sulla collaborazione dei Rappresentanti Sindacali dei lavoratori - non può che concludere con un pungente 'chi semina zizzania raccoglierà tempesta'.
22 Luglio 2014
CONTRATTO DI LAVORO OPERAI AGRICOLI E FLOROVIVAISTI DELLA PROVINCIA DI RAVENNA






