13 Marzo 2014
Il carrello della spesa e la crisi. E il futuro come sarà?

Nel carrello della spesa, alleggerito dalla crisi e dalla conseguente 'spending review' applicata al bilancio familiare, spuntano sempre più prodotti low cost, ma resistono cibi e alimenti ad origine controllata, a km zero e biologici. Degli effetti più eclatanti dovuti alla riduzione del potere di acquisto dei cittadini si è occupata ieri Donne Impresa Coldiretti, l'associazione che raggruppa le imprenditrici agricole 'in rosa' della nostra provincia. Donne Impresa si è infatti fatta promotrice dell'incontro pubblico andato in scena all'Osteria di Piazza Nuova, a Bagnacavallo. Al centro dell'incontro, che ha visto la partecipazione di Roberto Lucchi, Direttore Confesercenti Ravenna, Graziella Benini, presidente C.I.F. Ravenna, Laura Cenni, responsabile Donne Impresa Ravenna, Eleonora Proni, assessore provinciale alle Pari Opportunità e il Direttore Coldiretti Ravenna Antonio Sangiorgi, “La crisi e il calo dei consumi – Gli stili di vita che cambiano”.
Ad aprire il convegno la responsabile Donne Impresa Laura Cenni, titolare di un allevamento di bovini di razza romagnola sulle colline di Riolo Terme. “La crisi – ha esordito la Cenni – ha inevitabilmente inciso e sta incidendo sulle nostre abitudini di consumo provocando cambiamenti che non sono però tutti da bollare come negativi. In quanto produttori di cibo, ad esempio, la nostra attenzione è caduta sulle abitudini di spesa dei ravennati, tra le quali si evidenzia una sostanziale tenuta dei prodotti ad origine certa, controllata e a 'filiera corta'. “Ancora una volta, dunque – ha aggiunto la Cenni – è la qualità  la migliore risorsa per reggere e superare la crisi, quella qualità sulla quale continuano a puntare i produttori agricoli ravennati”.
La parola è passata poi al Direttore Confesercenti Roberto Lucchi che ha inquadrato la situazione del commercio al dettaglio nel settore alimentare: “Il taglio nei consumi alimentari è sotto gli occhi di tutti, si evidenza una polarizzazione nei comportamenti del consumatore, quello più attento alla qualità e alla tipicità consolida i propri stili, a volte dando la priorità all’alimentazione piuttosto che ad altro, mentre chi è veramente in difficoltà è spesso costretto a rinunciare ad uno stile di vita più attento”. 

Le conclusioni le ha fatte il direttore Antonio Sangiorgi, dicendo che “l'agroalimentare è uno dei motori che il Paese deve saper valorizzare per innescare la ripresa e che le donne sono una risorsa (1/3 delle imprese agricole in Italia sono condotte da donne) e che il futuro ci indica una direzione precisa, ossia che ci sarà bisogno di nuove produzioni, nuovi servizi nell'agroalimentare e tanta attenzione alla modifica degli stili di vita”.

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