Mentre le produzioni italiane in questi giorni faticano a trovare soddisfazione sui mercati, i frutticoltori sono preoccupati per l’esito del loro lavoro, dei loro redditi e delle loro aziende, oggi pomeriggio al tavolo dell’Interprofessione a Roma, la Grande Distribuzione Organizzata si è rifiutata di firmare una proposta, sulla quale era d’accordo tutto il mondo agricolo, per tentare di tonificare il mercato delle pesche-nettarine, attualmente in una situazione non troppo soddisfacente.
“L’accordo messo a punto dall’Organizzazione Interprofessionale dell’ortofrutta oggi a Roma per le pesche e nettarine – commenta abbastanza spazientito Massimiliano Pederzoli, Presidente di Coldiretti Ravenna – prevedeva all’articolo 1 la non immissione sul mercato del fresco, prodotto di qualunque origine o provenienza classificato come seconda categoria, e la GDO non lo ha accettato. Adducendo di non poter firmare una tale condizione per il prodotto proveniente dall’estero.”
Tutti d’accordo tranne un soggetto, per cui secondo le regole dell’Organizzazione Interprofessionale (che prevede l’unanimità di tutte le componenti), non c’è stata deliberazione.
“E’ giusto che migliaia di agricoltori, in situazione di mercato pesante – aggiunge Pederzoli - debbano vedere le proprie pesche e nettarine deprezzarsi solamente perché qualcuno (cioè la GDO) vuole le mani libere per fare di questo tipo di frutta ciò che vuole? Io credo non lo sia!”
Pertanto, se non interverranno fatti nuovi nei prossimi giorni, non rimangono molte chances di prelevare le produzioni di minore qualità al fine di valorizzare quelle migliori e sostenere il mercato.
“Pochi giorni fa – conclude Pederzoli – sembravamo pessimisti quando abbiamo definito poco soddisfacente l’incontro promosso dal Ministro Romano con la G.D.O; purtroppo ci avevamo visto molto bene!”






